Mollare tutto e tornare
Mi sono vista mollare tutto e partire quattro volte. Solo una volta mi sono trovata a voler mollare tutto e tornare. Ed è molto più difficile.
Aneddoti come se non ci fosse un domani.
Ovvero: io che racconto le mie mirabolanti avventure in giro per il mondo cercando di invogliare altri a partire, perché viaggiare e incontrare il diverso sono tra le cose più belle che ci siano.
Mi sono vista mollare tutto e partire quattro volte. Solo una volta mi sono trovata a voler mollare tutto e tornare. Ed è molto più difficile.
La volta che ho pensato di trovarmi nella metropolitana più perfetta della storia ero a Taipei e la mia impressione era lontana dalla realtà delle cose.
La volta che ho mangiato uno Yorkshire pudding ripieno di brownie e Oreo sgretolati ero a York, la capitale dello Yorkshire e dello Yorkshire pudding.
La volta che ho trovato gradevole un piatto a base di interiora di pecora ero a Edimburgo, in Scozia. E ho assaggiato il famoso haggis.
La volta che ho visto un geyser che eruttava a comando ero in una specie di parco geotermale a Rotorua, in Nuova Zelanda.
La volta che ho pensato che solo bere il tè con la regina Elisabetta parlando di Harry Potter e cappelli e ascoltando i Beatles mi avrebbe fatta sentire più in Inghilterra ero nelle Cotswolds, nel Regno Unito.
La volta che mi sono esaltata come un bambino che vede Gardaland dall’autostrada ero in Inghilterra e sul lato della superstrada non c’era un parco di divertimenti ma un gruppo di sassi messi a cerchio: Stonehenge.
La volta che ho visto una rotatoria con dentro altre rotatorie, in una specie di Rotatoriaception, ero naturalmente nel Regno Unito.