Provare l’haggis e sopravvivere per raccontarlo
La volta che ho trovato gradevole un piatto a base di interiora di pecora ero a Edimburgo, in Scozia. E ho assaggiato il famoso haggis.
Quando si viaggia, visitare cimiteri è un’attività che non ha niente a che vedere con il macabro ma molto a che vedere con la cultura e la storia locali.
Ogni Paese, ogni cultura, ogni religione, ha un modo tutto suo di trattare con la morte: conoscere questo aspetto dei luoghi che visitiamo è parte integrante del nostro viaggio.
La volta che ho trovato gradevole un piatto a base di interiora di pecora ero a Edimburgo, in Scozia. E ho assaggiato il famoso haggis.
La volta che sono tornata in un posto in cui in realtà non ero mai stata prima ero a Disneyland Paris ed ero pronta a vomitare arcobaleni e cercare inutilmente di posare per foto nelle quali sarei uscita malissimo.
Visitare cimiteri è di fatto molto meno inquietante e lugubre di quanto possa sembrare. Un cimitero è un luogo di silenzio, riflessione e spesso e volentieri poetica bellezza. Sì, perché alcuni cimiteri sono davvero belli da morire.
Cos’hanno in comune Deacon Brodie, Half Hangit Maggie e Greyfriars Bobby? Ognuno di loro ha colorato a modo suo la storia di Edimburgo.
La volta che sono andata a vedere la tomba di Tom Riddle ero a Edimburgo, in Scozia. E a dire la verità non si chiamava Tom Riddle ma Thomas Riddel, quindi ci sono rimasta un po’ male.
La volta che ho prenotato un volo a 48 ore dalla partenza scegliendo la meta più economica sono finita per dieci giorni a Perth, nel Western Australia.
Il mio secondo giorno a Roma mi sveglio presto e decido di uscire subito e sfruttare il breve momento di caldo sopportabile prima del sole di mezzogiorno.
La volta che ho voluto a tutti i costi andare a visitare un cimitero ero a New Orleans, in Louisiana, Stati Uniti.